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WORLD ECONOMIC FORUM 2024: cosa è emerso dalla riunione annuale a Davos

WORLD ECONOMIC FORUM 2024: non sono buone le premesse, ma la prospettiva di trovare soluzioni chiave ai grandi snodi mondiali è a portata di mano.

In questi giorni di definizione o ultime revisioni di budget nelle Pmi (almeno per quelle che lo redigono), considerata la portata ormai pressoché totale della globalizzazione, sembra utile analizzare quanto emerge dal Forum economico mondiale (Wef) che si è tenuto a Davos a fine gennaio, soprattutto in termini di previsioni di trend economico mondiale. Massimo Vincenzi ha riassunto per noi i punti centrali di quanto emerso nell'appuntamento annuale 2024.

Un po' di storia: Il World Economic Forum (WEF)

Il World Economic Forum è un'organizzazione internazionale senza scopo di lucro fondata nel 1971 da Klaus Schwab, professore svizzero di economia, con sede a Ginevra, in Svizzera, ed è noto per la sua riunione annuale chiamata il "Forum economico mondiale" sulle magnifiche nevi svizzere di Davos. L'obiettivo principale del WEF è di fornire una piattaforma per il dialogo e la collaborazione tra leader aziendali, politici, accademici e altri stakeholder globali al fine di affrontare le sfide economiche, sociali, ambientali e tecnologiche a livello mondiale.

La riunione annuale a Davos attira un pubblico diversificato di leader mondiali, imprenditori, accademici e attivisti. Durante l'evento, vengono discussi e affrontati vari temi, tra cui economia, politica, ambiente, salute globale e tecnologia. Il WEF pubblica anche il Global Competitiveness Report e altri rapporti che forniscono analisi approfondite su questioni economiche e sociali globali.

Il World Economic Forum mira a svolgere un ruolo chiave nella promozione della collaborazione e nella ricerca di soluzioni alle sfide mondiali, promuovendo il concetto di "impegno multi-stakeholder", che coinvolge attivamente governi, aziende e società civile nella definizione delle politiche e delle strategie globali.

La riunione annuale 2024: quali cosiderazioni?

Tutto ciò premesso, cosa è dunque emerso in termini di trend economici e di consigli nell’affollatissimo e appena conclusosi meeting di quest’anno? Niente di positivo, come c’era da aspettarsi, vista la situazione mondiale: all'inizio del 2023 sembrava che l'economia stesse attraversando un periodo di stabilizzazione, con i prezzi dell'energia in ribasso, l'inflazione sotto controllo e una crescita economica apparentemente sostenuta. C'era quindi l'auspicio che ciò potesse rappresentare una pausa dalle turbolenze macroeconomiche e geopolitiche che avevano messo a dura prova le aziende l'anno precedente, aprendo la strada a un periodo meno impegnativo. Purtroppo, questo non si è verificato.

All'inizio del 2024  l'incertezza è aumentata, con nuove crisi geopolitiche, cambiamenti nell'ordine economico globale e avanzamenti tecnologici, come l'intelligenza artificiale, nuove piattaforme tecnologiche e la transizione energetica.

Queste tendenze indicano il potenziale inizio di una nuova era e mantengono in gioco una vasta gamma di scenari economici a medio e lungo termine.

Sotto il profilo macroeconomico l'alta inflazione e i tassi di interesse, i consumatori penalizzati in termini di potere d’acquisto e la volatilità politica continuano a rendere complesse le decisioni aziendali e politiche. La possibilità di una recessione nei prossimi mesi e la prospettiva di un riallineamento dei bilanci pesano sull'economia globale.

Uno sguardo positivo al futuro: l'IA e la sostenibilità come chiavi di rilancio mondiale

Ma nonostante le avversità, la presenza nello scenario di tecnologie avanzate come l'intelligenza artificiale si prospetta come un motore chiave per la ripresa economica. L'implementazione strategica di soluzioni basate sull'IA può non solo ottimizzare i processi aziendali, ma anche stimolare l'innovazione e la competitività globale.

Parallelamente, un impegno rinnovato verso la formazione dei dipendenti risponde all'esigenza di adattarsi a un panorama lavorativo in evoluzione. Investire in programmi di apprendimento avanzati (come sembra si stia facendo) , focalizzati sulle competenze del futuro, può migliorare la produttività e garantire una forza lavoro più preparata ad affrontare le sfide emergenti.

Infine, gli investimenti governativi mirati alla transizione ecologica si delineano come una leva strategica per rafforzare l'economia e affrontare le crescenti preoccupazioni ambientali. Incentivare progetti sostenibili, promuovere l'innovazione verde e adottare politiche che facilitino la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio possono non solo contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici ma anche generare nuove opportunità di occupazione e crescita economica.

In sintesi, nonostante le sfide imminenti, l'adozione di tecnologie avanzate, la valorizzazione delle risorse umane attraverso la formazione e gli investimenti mirati alla sostenibilità potrebbero rappresentare le chiavi per un futuro economico su cui giocare le proprie carte. Avanti con i budget 2024!

 

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