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Cambiare non significa solo digitalizzare

Cambiare non significa solo digitalizzare: percorso a ostacoli tra problematiche vecchie e nuove.

Il tema del Change Management nell’ottica dell’evoluzione digitale è ancora più complesso perché, oltre agli ordinari ostacoli, si aggiungono quelli derivanti dall’introduzione della tecnologia. Vediamoli insieme a Andrea Menegotto, Partner Consultant per le aree Innovazione e Digitalizzazione, Project Management e Product & Service Design.

In un percorso di trasformazione digitale diventa quindi necessario gestire il cambiamento sotto diversi aspetti; qui di seguito ne analizziamo alcuni. 

  • Focalizzazione e impegno nel tempo

Questo è forse il tema più complicato da affrontare dal momento che, apparentemente, tutti amano l’innovazione e sono favorevoli al cambiamento, ma, come diceva Kaplan, “tutti amano l’innovazione fino a quando non li riguarda!”. Ecco quindi che, con l’andare del tempo, troppo spesso è facile perdere il focus e cominciare a delegare alcune attività o a prolungarne l’esecuzione, delegittimando così il progetto stesso.

  • Cultura aziendale, coinvolgimento delle persone e formazione

Le persone, mai come oggi, sono al centro di ogni tipo di cambiamento e la tecnologia sarà in grado a breve di svolgere molte attività a basso valore aggiunto attraverso l’automazione. La differenza in termini di valore tra l’uomo e la macchina sarà quindi data dai pensieri e dalle idee, generate proprio dalle persone.

  • Organizzazione e processi

Troppo spesso, all’inizio di un processo di trasformazione digitale, manca la consapevolezza di come la tecnologia possa impattare sull’organizzazione, sui processi e sul modo di lavorare delle persone. Questo importante ambito dev’essere gestito molto attentamente coinvolgendo le persone, rendendole parte della graduale evoluzione dell’azienda. 

  • Data, analytics e BI

Questo aspetto coniuga inevitabilmente tre elementi, ovvero la cultura aziendale, le competenze e la tecnologia. Il dato oggi è una risorsa chiave in azienda per questo è necessario creare una cultura del dato, avere a disposizione persone con le competenze idonee per gestirlo, strutturare ed interpretare le informazioni generate dal dato stesso. Se questi tre elementi non sono ancora presenti all’interno dell’azienda, è bene iniziare a lavorare sulla formazione.

  • Centralità del cliente e integrazione tra fisico e digitale

Fino a una ventina di anni fa, l’azienda o l’imprenditore pensavano soprattutto alla realizzazione del prodotto, alla sua immissione nel mercato, secondo il seguente schema logico:

azienda --> prodotto --> cliente

Oggi, questo schema logico risulta essere totalmente capovolto; il focus, infatti, è tutto sul cliente, sui suoi bisogni, difficoltà ed esigenze:

              cliente --> prodotto / servizio --> azienda           

Proprio da questo capovolgimento, generato dalla globalizzazione e dall’aumento esponenziale della concorrenza derivante dalla tecnologia, sono nate numerose metodologie di strutturazione del pensiero e del lavoro in team volte ad aiutare imprenditori e manager a ribaltare il loro tradizionale modo di pensare, ponendo al centro proprio il cliente. Pensiamo soprattutto al Design Thinking, alla Value Proposition Design o al Design Sprint.  

  • Tecnologia

Questo elemento, che ad una prima analisi potrebbe sembrare il fulcro di un processo di trasformazione digitale, trova invece il suo posto al termine della lista. Non si tratta di un errore, anzi: l’individuazione della soluzione tecnologica adatta è il risultato di un’analisi che deve essere ben condotta e partire con una semplice considerazione: la tecnologia serve per innovare e migliorare ma non può e non deve essere il fine ultimo. 

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